Da alcuni anni un gruppo di genitori si diletta a mettere in scena uno spettacolo di teatro offrendolo ai bambini, ai loro familiari e alla comunità in primavera, un po’ come se fosse una primizia. Dopo mesi di prove e di preparativi, arriva la stagione nella quale la cura, la fatica e la pazienza portano frutto.
Sono papà e mamme – alcuni di questi rimasti nel gruppo anche se i figli, crescendo, sono passati dalla scuola dell’infanzia alla primaria – che attingono al mondo delle favole o, comunque, alla letteratura per l’infanzia.
Questa volta la scelta è caduta su un romanzo per ragazzi che ottenne sin dalla sua pubblicazione nel 1900 un enorme successo in America: Il mago di Oz di Frank Lyman Baum. La protagonista, Dorothy, è una bambina in gamba. L’autore, genero di una leader delle suffragette, fu tra quelli che avvertirono l’esigenza delle bambine lettrici di rispecchiarsi in modelli di personaggi femminili forti e indipendenti.
E’ così che sabato 13 aprile al teatro di Rosciate abbiamo avuto modo di apprezzare una storia per la quale sono state mobilitate abilità canore, talenti per la pittura e giovani ballerine. Quest’anno si è distinto per aver coinvolto nella recitazione anche bambini e adolescenti, creando così un laboratorio intergenerazionale interessante. Il teatro fa miracoli perché tocca le corde dell’anima indipendentemente dall’età: il bene e il male, la solidarietà e le ostilità, la difficile ricerca del cammino verso casa, le disabilità del corpo o dello spirito (mancanza o deficit di cuore, di cervello e di coraggio), la forza di volontà, l’ironia.
Grazie a tutti quanti hanno lavorato per questo spettacolo, giovani addetti ai mixer compresi. Grazie alla comunità che ha voluto e mantenuto nel tempo una struttura come quella del teatro. Grazie ai numerosi spettatori intervenuti. Siamo stati bene insieme.
A cura del coordinatore pedagogico-didattico Andrea Maffeis
Pentacordo n. 28