Costruzioni, pennarelli, pongo, macchinine, padelle dell’angolo cucina, rametti: sono solo alcuni dei materiali e degli oggetti che passano normalmente tra le mani dei bambini. Nella scuola dell’infanzia di Scanzo abbiamo deciso di mettere a disposizione la “terra”, molta terra, e i semi di verdure, frutti e fiori. Sulla scia dei piccoli e circoscritti progetti degli anni precedenti, salvo quello più articolato realizzato nella scuola dell’infanzia di Negrone, abbiamo incontrato la disponibilità di nuovi partner per realizzare l’orto dei bambini: 1) con gioia e riconoscenza annuncio per prima Sofia Marchesi che ha creato la “Cà de’ Marche” a Rosciate in via Medolago consentendoci l’utilizzo di un piccolo appezzamento, comunque curato molto dalle sue mani; 2) l’Istituto Comprensivo e il Comune di Scanzorosciate per la partecipazione all’orto didattico presso le scuole medie con i suoi volontari. A scuola rimangono gli angoli per i bambini più piccoli della Sezione Primavera, dediti alle fragole e all’insalata, oltre a quello delle piante aromatiche. Come Associazione quello dell’orto (la scuola di Tribulina aggiunge le piante di kiwi e di nespole che danno spunto ad una bellissima festa autunnale del raccolto) è un tema di interesse trasversale: si pensi al rinnovo dell’orto presso la scuola dell’infanzia di Rosciate attraverso un bando vinto dalla cooperativa Città del Sole che lì gestisce i servizi del Polo per l’infanzia. Si pensi alla neonata rete territoriale degli orti didattici a Scanzorosciate attraverso la quale abbiamo dato inizio ad un primo segmento di formazione di dodici ore per diverse insegnanti.
![orto didattico tra le colline di Scanzorosciate](https://associazionevescovorobertoamadei.it/wp-content/uploads/2021/11/orto_didattico_0466.jpg)
Voglio soffermarmi su quello che per praticità chiamiamo “l’orto di Sofia” perché è il primo che ha preso avvio (i bambini iniziarono ad andare il primo febbraio scorso), perché è incastonato nella realtà produttiva di una nascente azienda agricola e nel contesto rurale pieno di risorse interessanti per i bambini: il rigagnolo che sfiora l’appezzamento, un piccolo e vicino allevamento di animali, le vigne circostanti. Proprio queste ultime ci fecero incontrare e conoscere Sofia quell’ormai lontano 21 settembre quando il sig. Sereno, altro disponibilissimo amico, ci ospitò per la vendemmia.
Cosa comporta un progetto-orto? Camminare in gruppo per raggiungerlo, attraversare il territorio e la realtà “fuori”, orientarsi nella tenuta, identificare il nostro appezzamento, a volte camminare con gli stivali su un terreno pieno di palta, colorare la staccionata, spostarsi con attenzione lungo gli assi, scavare, seminare, ascoltare le indicazioni del contadino e della maestra, curare e favorire il sano sviluppo dei semi e delle piantine, dare acqua procurandosela nel rigagnolo, togliere le erbacce, passare anche di domenica con mamma e papà per controllare, osservare, mettere in relazione le condizioni meteorologiche con quanto stai facendo, raccogliere le verdure e le fragole, mangiarli a pranzo con gli amici, farne una bancarella all’uscita da scuola, costruire un grande burattino di nome “spaventapasseri”. E magari… anche ascoltare e vedere una storia messa in scena proprio lì, in mezzo alla tenuta, da altri tre amici: tre genitori di bambini iscritti un tempo e diventati per diletto dei teatranti che accarezzano le menti e gli animi, “coltivano” l’immaginazione di tanti bambini.
![orto didattico tra le colline di Scanzorosciate](https://associazionevescovorobertoamadei.it/wp-content/uploads/2021/11/orto_didattico_0493.jpg)
Un piccolo passo indietro: non possiamo non ricordare anche gli amici del G.A.P. che con la raccolta fondi online dello scorso autunno hanno devoluto all’Associazione 2.050 euro: la parte destinata a Scanzo (le altre due parti sono Rosciate e Tribulina) è stata utilizzata per l’acquisto del materiale necessario al progetto Orto come, ad esempio, palette, innaffiatoi, terriccio, semenze, lenti di ingrandimento. E neppure S. Lucia si è tirata indietro: ha commissionato a mamma Erika e a una sua aiutante una sacchetta per ogni bambino dove contenere la paletta, la lente ed eventualmente l’innaffiatoio.
Quello dell’orto è un progetto, in una dimensione più trasversale che valorizza l’educazione in natura, che si presta bene ad affondare le sue “radici” pedagogico-didattiche in un contesto che valorizza i legami comunitari. Perché la terra e la vita, in fondo, siamo noi.
A cura del coordinatore pedagogico Andrea Maffeis
Pentacordo n. 36