E’ già trascorso più di metà anno scolastico e non vi abbiamo ancora raccontato di quanto i bambini di Scanzo stiano apprezzando il nuovo castello “Girasole” che è stato installato a fine agosto 2019 nel cortile della scuola, sostituendo quello precedente che aveva ormai fatto la sua parte e concluso il suo mandato con il Minicre estivo rivolto ai bambini di tutta l’Associazione. L’intervento di riqualificazione ha previsto anche la rimozione di un pannello xilofono, sostituito da una casetta multigioco, un nuovo tetto alla casetta di legno e una nuova pavimentazione antitrauma.
Cogliamo l’occasione per ringraziare le diverse parti della comunità scolastica, parrocchiale e civile che hanno contribuito a coprire la spesa sostenuta.
1.850 euro sono stati raccolti con la tradizionale Cena d’autunno di fine ottobre (grazie al gruppo ristorazione oratorio, al Gruppo Alpini, al gruppo di genitori Cicale e Formiche, a chi ha preparato le torte e a chi ha partecipato), altri 650 euro provengono dai Mercatini di Natale di dicembre a cura del gruppo di genitori Cicale e formiche. Sono stati utilizzati altri 2.500 euro messi da parte negli anni precedenti, sempre con le iniziative promosse a sostegno delle attività della scuola.
Abbiamo ricevuto inoltre la donazione di 1.000 euro delle Officine Luigi Resta e quella di 2.000 euro del gruppo Amici di Fabio Piazzalunga: apprezziamo molto quanto avete fatto per la comunità dei nostri bambini.
Negli stessi, caldi e lontani giorni di agosto la Parrocchia di Scanzo è intervenuta con i consueti lavori di tinteggiatura delle pareti interne e/o esterne; lo stabile è davvero grande e ogni estate si individuano i punti da trattare. Questa volta l’intervento è stato più impegnativo: è stata ridipinta la facciata (aule delfini/leoni) che dà sul cortile interno. Nei mesi precedenti i muratori avevano proceduto a rifare l’intonaco rimosso.
Passeggiando per il cortile nei bellissimi e animati giorni di scuola – non questi sconsolatissimi giorni di chiusura, durante i quali vi scrivo, a causa della diffusione del Coronavirus – mi capita di incrociare tanti cantieri, più o meno autorizzati… Ho scoperto di avere un’altra buona squadra di muratori particolarmente sensibili al tema del rifacimento dei muri: “Lo stiamo aggiustando!” mi spiega F., il capo-cantiere. I camioncini vanno avanti e indietro tra le mani dei bambini. Ogni tanto bisogna delimitare delle aree oppure installare delle passerelle usando le padelle ribaltate. Attenti a non cadere giù! Non mancano i calciatori, ma non si disdegna il basket; per fortuna non c’è troppo traffico sulla strada, tra automobili e motociclette. C’è vita anche nelle casette: chi va e chi viene, chi cucina preferendo il cielo come tetto, magari aggiungendo fili d’erba più o meno aromatica colta al momento. E poi… il castello: chi scende, chi sale, chi sosta sulla torretta e scruta (cosa cercherà?), chi usa le scalette, chi la corda dell’arrampicata, chi lo scivolo; chi affronta con impeto la passerella traballante, chi con più titubanza. E sotto le torrette, quei quattro semplici pannelli delimitano già una tana. E’ nostra, entriamo, parliamo io e te, cosa ti sei fatta lì, sulla gamba?
Passeggiando per il cortile fai tanti begli incontri. Alcuni bambini mi salutano come se non mi vedessero da mesi: capita anche quando ci siamo incontrati tre ore prima in un altro punto della scuola. Settimana scorsa N., parlando del più e del meno, mi raccontava del guaio combinato a casa: aveva rotto un vasetto di olive e le olive erano proprio rotolate tutte per terra… Che sollievo poter condividere le proprie preoccupazioni! Tutti hanno le loro preoccupazioni, anche i bambini, ha ragione Pippicalzelunghe. E… se Dio non ti ascolta nemmeno, anche quando lo preghi in ginocchio? Quest’ultimo, invece, è lo sfogo di una bambina di 9 anni raccolto altrove: ha ancora 39 di febbre, proprio la vigilia della festa di compleanno della sua amica.
E’ chiaro che un castello non è indispensabile, ma… aiuta! Ambienti funzionali, curati e accoglienti sostengono la crescita della persona. E’ indispensabile una scuola, una comunità di adulti che pensa, riflette, predispone, si dispone, si mette in ascolto. E’ indispensabile fare scuola, fare comunità.
A cura del coordinatore pedagogico-didattico Andrea Maffeis
Pentacordo n. 31